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- Lo sport universitario nazionale a Caserta per l’evento “Lo Sport Universitario oltre ogni barriera”
Diario di bordo a cura di Mario Frongia
Pallone e bandierina. IL 2024 è anno olimpico. La novità? Verso i Giochi di Los Angeles 2028 prende corpo il FlagFootball. Una sorta di calcetto, c’è la palla, si gioca cinque contro cinque ma non è ammesso il contatto fisico. I contendenti hanno un fazzoletto nelle tasche posteriori, sorta di conquista che porta alla vittoria. FederCusi è intenzionata a sostenerne l’addestramento con un corso biennale a costo zero.
Matteo e Sabrina. Comunicano e trasferiscono emozioni e progettualità. Concreta e operativa. Hanno coinvolto 40 Cus su 48, messo assieme 44 progetti, 20 Sei e 24 Iug. Sabrina Banzato e Matteo Esposito, leader di un successo di squadra, programmazione, fatica e grinta. IL balzo per un futuro che è già presente.
Il dream team. Yuri, Zac, Valentin, Antonella, Angelo, Filippo, Andrea. La macchina FederCusi, dal presidente ai consiglieri federali, poggia su figure professionali competenti, disponibili, smart. Chapeau!
Donna atomica. Ha compiuto 52 anni e la sala le ha tributato un lungo applauso. Alessandra VItale, pluricampionessa di sitting volley. “Ho avuto due vite, la prima fino a 38 anni. La seconda, senza una gamba, amputata per un osteosarcoma. Mi hanno convinto e non ho più mollato”. Encomiabile, forte e coraggiosa.
I magnifici sei. Il foyer delle buone pratiche all’ingresso della sala Farnese. Da un lato, i tre progetti finanziati da Sport e salute: Spinability, Iug e Sei (Sport e identità). Dall’altro, Spin, Siamo sport e Smart sport, sostenuti dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Rimarcarne l’importanza è fondamentale e utile: i territorio, migliaia di giovani, operatori, istruttori. Tutti assieme. Con FederCusi.
Includere, vietato sbagliare. “La parola includere non mi piace. Significa incarcerare”. Emanuela Mirella De Leo studia, compie ricerche e analisi sugli E-Sports. “Tutto sta nel loro uso. Ci aspettiamo una mano dalle istituzioni, è un mondo che si svilupperà sempre più e necessità di regole e metodiche certificate e sicure”. Come on!
Sensibilità e approccio. Temi caldi e attuali. Da Gianluca Basile, dg dell’Università del Sannio, a Lucia Monaco e Vasco D’Agnese, delegati del rettore dell’ateneo della Campania “Luigi Vanvitelli” alla Terza missione e per la Disabilità. Uno scenario di condivisioni, emozioni, risorse e percorsi da realizzare in tempi rapidi. “Lo sport universitario oltre ogni barriera” ne ha bisogno.
Risultati e intese. “Tutti assieme stiamo facendo tanto. Dobbiamo proseguire su questa strada con un’intesa e un’operatività sempre più forte con gli atenei, i Centri Universitari Sportivi, le istituzioni”. Antonio Dima presenta il 2024 e racconta il 2023: “A Chengdu siamo stati quarti al mondo e primi in Europa per medaglie”. Applausi.
Collettività e bisogni. “Stare attenti alle necessità degli ultimi, dei fragili, dei disagiati e di quanti rimangono indietro è un nostro obbligo”. Il sindaco di Caserta, Carlo Marino, va dritto per dritto: “Questa giornata curata dal CUSI nella mia città è per noi motivo di orgoglio e prestigio: un’iniziativa che ci rende tutti più forti”.
Perimetro ampio. Lo sport universitario è ricco di figure fragili, contesti difficili, situazioni che richiedono un respiro profondo. Il CUSI dei maestri, prima, quello del direttivo guidato da Antonio Dima, oggi. Sempre con una stella polare: un pensiero per gli ultimi, chi insegue, chi fa fatica. Tutti da issare a bordo. La manifestazione in Campania è una piccola grande sintesi delle possibilità vincenti.
Sport e dignità. Includere e coinvolgere, parole chiave indispensabili per stare al mondo, per amministrare gli sportivi, universitari e no, per gestire campioni e amatori, al centro e in periferia, per formare le nuove leve della dirigenza. FederCUSI ha e persegue criteri che su questi perimetri non ammettono deroghe.
Oltre qualsiasi confine. Caserta e i suoi fasti. Il classico che non tramonta e regala certezze al presente con uno sguardo attento al futuro. Come quello di FederCUSI. Forte di una storia sportiva, didattica, attenta ai territori e alle sue emanazioni con gli atenei in prima fila. La cornice? Il Grand hotel Vanvitelli, tra affreschi, marmi, cristalli e tappeti pregiati.
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