Inaugurazione dell’Anno Sportivo CUS Pavia

Il Presidente del CUSI, Lorenzo Lentini, il 23 marzo 2018, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Sportivo 2017/2018 del CUS Pavia che si è svolta presso la splendida e gremitissima Aula Magna dell’Università di Pavia. Un luogo prestigioso per celebrare un momento particolarmente significativo voluto e partecipato per sottolineare ancora una volta e sempre di più il forte legame che unisce gli intenti profondi tra Sport e Università; tra Sport e Cultura.
La giornata, magistralmente organizzata dal Presidente del CUS Pavia Prof. Cesare Dacarro, è stata anche l’occasione per premiare gli Atleti del CUS che si sono distinti nel corso dell’anno e per consegnare il Trofeo dei Collegi.
In sala, a rappresentare il CUSI, erano presenti il Presidente del CUS Milano, Alessandro Castelli; il Vicepresidente del CUSI e Presidente del CUS Insubria di Varese, Eugenio Meschi; il Consigliere federale e Delegato regionale Lombardia, Vincenzo Sabatini.
Il Presidente Lentini ha preso la parola rivolgendo e portando il saluto di tutto il CUSI e di tutto il movimento dello Sport universitario.
Rivolgendosi al “Padrone di casa” il Magnifico Rettore Prof. Fabio Rugge, ha ringraziato per l’ospitalità e lo spirito quasi cameratesco con cui ha accolto tutti i presenti: studenti e Autorità.
Un saluto e un ringraziamento particolare per lo spirito e l’impegno con cui presiede il CUS Pavia, lo ha riservato al Cesare Dacarro. Infine ha rappresentato al Presidente del CONI, Giovanni Malagò, la sua personale gratitudine e di quella di tutto il movimento sportivo nazionale per gli ottimi risultati ottenuti dalla rappresentativa italiana alla recente Olimpiade invernale di PyeongChang. Così come altrettanto sentito è stato “l’imbocca al lupo” per il non facile lavoro che il Presidente del CONI si è assunto, coadiuvato da Roberto Fabbricini, Neopresidente della CONI Servizi e Commissario della FIGC, per il riordino del sistema Calcio nel nostro Paese.

Intervento del Presidente Lorenzo Lentini alla Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Sportivo 2017/2018 del CUS Pavia, presso l’Aula Magna dell’università di Pavia

Vedo questa prestigiosa Aula Magna particolarmente gremita.
È sempre un bel segno vedere tante gente partecipe.
Vedo tanti giovani universitari, tanti atleti.
Vedo un’Aula Magna tinta di giallo e blu i colori del CUS Pavia.
Non sfuggirà a nessuno che, in questi giorni, siamo stati abituati a vedere questi due colori contrapposti nelle cartine geografiche che i “media” hanno utilizzato per descrivere il dopo voto nel nostro Paese.
Due colori che hanno rappresentato un’Italia radicalmente divisa in due.
Questi due colori, nel CUSI Pavia, invece, uniscono senza se e senza ma.
Sport e Cultura – Sport e Università.
Due valori assoluti.
Due valori dirompenti.
Presidente Malagò, Magnifico Rettore, il 22 marzo 1946 nasceva a Padova il CUSI – il 22 marzo 2018, proprio ieri, il nostro Ente ha compiuto 72 anni!
Mi fa particolare piacere celebrare, qui con voi, in questa splendida cornice, questo importante traguardo.
Settantadue anni fa, nell’immediato dopoguerra, da un gruppo di giovani “visionari” nacque il CUSI che, per la grande rappresentatività nel nostro Paese, prima, ha ricevuto il riconoscimento di persona giuridica; poi, statutariamente, si è trasformato in una Federazione di tutti i CUS Italiani.
Il CUSI, nel corso degli anni, ha ricevuto ulteriori significativi riconoscimenti sul piano giuridico.
Prima di tutto, come ordinamento speciale, nell’ambito dello Sport Italiano (CONI) e dello Sport Internazionale (FISU cui aderisce).
Il ruolo e la funzione del CUSI, inoltre, sono stati riconosciuti anche nell’ambito dell’ordinamento giuridico delle Università Italiane (L. 394/77 – L. 429/85).
50 i CUS in Italia; 150.000 gli studenti iscritti alle nostre attività ogni anno (il 10% della popolazione studentesca universitaria); oltre 250.000 i tesserati alle Federazioni Sportive Nazionali; 650 gli impianti sportivi, in tutta Italia, nelle Università e nei territori.
Una realtà unica, dunque, nel nostro Paese!
Come Presidente del CUSI ho ereditato una prestigiosissima carica, rivestita dai grandi ed illustrissimi Presidenti del passato che mi hanno preceduto: Nostini, Lojacono, Coiana.
Senza dimenticare Primo Nebiolo, Presidente della FISU, fino alla sua improvvisa scomparsa.
Insieme con il Consiglio Federale mi sono posto un pressante interrogativo.
Chi siamo e cosa rappresentiamo nella galassia dello sport italiano.
La risposta mi piace affidarla ad una metafora.
La “terza gamba” dello sport italiano!
La prima gamba, infatti, nel nostro Paese, sono le Federazioni Sportive Nazionali.
La seconda gamba, invece, è il CIP che organizza lo sport dei disabili, con carattere trasversale a tutte le Federazioni Italiane.
La “terza” gamba sicuramente è il CUSI che vive nel mondo delle Università ed organizza lo sport, in regime di convenzione, con tutti gli Atenei Italiani.
Il CUSI, per la attività a cui è istituzionalmente preposto ed il rilevantissimo patrimonio di impianti e di uomini, da oltre 70 anni, in tutte le Università Italiane riveste un ruolo analogo a quello di una Federazione di Servizio del CONI.
Un ruolo che ha rivestito, da anni, tra l’altro, organizzando lo sport nelle e per le Università, competizioni locali, i Campionati Nazionali Universitari, collaborando con il CONI per concorrere nelle attività sportive internazionali della FISU (Campionati del Mondo – Universiade).
Spontaneo, dunque, un altro interrogativo.
È possibile che la “terza gamba” dello Sport italiano sia configurata ancora come Ente di Promozione Sportiva?
Credo che oggi, più che mai, siano maturi i tempi per una modifica di tale collocazione nell’ordinamento sportivo, riconoscendo al CUSI la veste giuridica federale più appropriata all’interno del CONI.
Occorre che il CUSI, come è nei fatti, diventi una vera e propria Federazione dello Sport Universitario a servizio del CONI e di tutte le Università Italiane.
Noi ci siamo, Presidente Malagò.
Presenti sull’intero territorio nazionale, con la nostra organizzazione, i nostri impianti sportivi, le nostre idee, insieme con le Università italiane, con gli Enti Locali, a servizio anche dei territori.
Il CUSI guarda ai giovani; guarda alle famiglie; guarda alla formazione; guarda alla salute; guarda alla ricerca; perché no, alle nuove frontiere del lavoro, guarda alle nuove professioni, in un mondo che cambia in fretta insieme con tutte le Università Italiane.
Connessi con tutti e totalmente soli.
Ce lo ricorda Zygmut Bauman, sociologo e filosofo, recentemente scomparso, teorico della “Società liquida”.
Bauman ha definito così gli uomini del terzo millennio.
Lo sport, sempre di più, deve essere la metafora di un mondo che si cerca!
Il mondo universitario, per definizione, è lo spazio in cui è possibile incontrarsi tra uomini di diversi credo, diverse ideologie, diverse religioni, diverse razze.
Sport e cultura devono camminare insieme, due valori dirompenti che uniscono nel segno del progresso della intera umanità.
Ma non per grazia ricevuta, ma per il sacrificio e l’impegno costante di tutti.
Nessuno escluso.


Al termine della manifestazione particolarmente sentita è stata la premiazione da parte del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, della campionessa pavese di nuoto paralimpico Monica Boggioni, dominatrice in diverse specialità dei Mondiali di Città del Messico dove ha conquistato 3 ori e 3 argenti e stabilito diversi record mondiali di categoria. Fresca vincitrice con 2.113 punti delle World series, la Coppa del mondo organizzata per la prima volta nel 2017 dall’Ipc, il Comitato internazionale degli sport per disabili, Monica Boggioni è campionessa anche fuori dalle pascine: ha deciso di specializzarsi in genetica all’Università di Pavia per trovare le cure a patologie, come la sua, di cui ancora non si conoscono le cause.


 

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