Si è concluso a Bologna il Primo Convegno Nazionale delle Segreterie Generali dei CUS, un evento che ha riunito dirigenti, responsabili dei CUS, rappresentanti degli Atenei e delle istituzioni per due giornate di confronto, idee e progettualità, rafforzando il ruolo dei Centri Universitari Sportivi nello sviluppo dello sport universitario italiano.
Organizzato dal CUS Bologna sotto l’egida di FederCUSI, il convegno ha favorito un dialogo concreto sui modelli di gestione, evidenziando l’importanza dei CUS come partner strategici degli Atenei nella progettazione di servizi innovativi, nella gestione delle infrastrutture e nella promozione del benessere studentesco. L’appuntamento ha rappresentato un’occasione per costruire un sistema sportivo universitario sempre più connesso, competente e orientato al futuro.
Apertura dei lavori. I lavori si sono aperti martedì 18 con l’intervento del Segretario Generale FederCUSI, Pompeo Leone: «FederCUSI attribuisce grande valore a questi momenti di confronto tra i CUS. In particolare, gli incontri tra i responsabili tecnici e gestionali dei Centri Universitari Sportivi sono fondamentali per individuare soluzioni operative, valorizzare esperienze virtuose e costruire insieme modelli di sviluppo sostenibili e replicabili a livello nazionale. Ogni CUS mantiene le proprie peculiarità, ma attraverso la condivisione di buone pratiche e know-how il movimento dello sport universitario italiano può continuare a crescere.»
La prima sessione si è concentrata sulla governance dei CUS, il rapporto con gli Atenei e le città, e le possibili innovazioni del sistema. Interventi di:
Sabrina Luccarini, Direttore Generale UNIBO: «Lo sport non è semplicemente un servizio, ma una vera e propria politica di benessere: favorisce una comunità partecipata, sostiene la cittadinanza attiva e contribuisce alla crescita collettiva. Il CUSB è per UNIBO un partner con cui condividiamo obiettivi, visione e responsabilità: una collaborazione ormai matura, fondata sulla fiducia reciproca. La sinergia tra Atenei e CUS deve essere basata su trasparenza, inclusione e responsabilità condivisa, per costruire insieme una comunità sportiva sostenibile e realmente partecipata.»
Marco Pisano (Direttore Generale Università di Ferrara): «La collaborazione tra Università di Ferrara, CUS e amministrazione comunale rappresenta un esempio concreto di governance condivisa e sviluppo sostenibile del territorio. È fondamentale garantire impianti sportivi qualificati attraverso progetti di adeguamento, ammodernamento e ampliamento delle strutture. I dati sui tesserati mostrano come i CUS possano fungere da ponte tra università e città, contribuendo pienamente alla quarta missione delle università, la rigenerazione urbana, e all’integrazione in un ecosistema territoriale più ampio.»
Roberta Li Calzi (Assessora allo Sport e al Bilancio Comune di Bologna): «L’obiettivo degli impianti sportivi, pubblici e privati, è massimizzarne l’uso: se restano vuoti, significa che le istituzioni non hanno sempre risposto alla crescente domanda di sport. È fondamentale perseguire insieme il benessere della comunità, promuovendo stili di vita sani e corretti, e migliorando la vita di tutte le cittadine e cittadini, inclusa la comunità studentesca. L’università può portare i propri valori oltre lo studio, collaborando con la città e rendendo accessibili anche grandi eventi agli studenti. Fare sport migliora il rendimento scolastico e forma la classe dirigente del futuro che rappresenta anche il presente nelle nostre città.»
Marco degli Esposti (Direttore Generale Università di Firenze): «Le università devono sviluppare partnership sempre più evolute. Il modello di collaborazione atenei-CUS sta affrontando nuove esigenze, integrando strategie legate a didattica, sostenibilità e rapporti con il territorio. La gestione professionale degli impianti, orientata alla sostenibilità economica, e gli obiettivi assegnati ai CUS in termini di contabilità e trasparenza sono centrali. È fondamentale garantire continuità al nostro modello CUS.»
La Doppia Carriera nelle Università. Il convegno ha approfondito il tema della Doppia Carriera con gli interventi di:
Beatrice Tomadini, Referente percorso dual career per l’Università di Bologna: «A Bologna l’obiettivo è avvicinare con serenità l’atleta al percorso universitario, sensibilizzando l’ambiente accademico sul valore del percorso studente-atleta e accompagnando i ragazzi fino alla laurea. I benefici di questo percorso sono molteplici e possono essere ulteriormente valorizzati. Sarebbe utile definire linee guida nazionali omogenee, evitando di dipendere dalle diverse sensibilità dei singoli atenei.»
Giampaolo Ricci, Atleta professionista e membro della Giunta Nazionale del CONI: «La doppia carriera ha trasformato la mia vita e la mia carriera. Ho sempre organizzato le giornate, piene di allenamenti, in modo da dedicare anche tempo allo studio. Il percorso universitario è stato fondamentale e lo sentivo come un dovere verso me stesso. Lo studio, a volte, mi ha permesso di staccare dai momenti difficili nello sport o, al contrario, di caricarmi in vista di allenamenti e partite. Per me, sport e studio sono stati due ambiti complementari, essenziali per il mio arricchimento personale. Make it happen.»
Temi operativi: infrastrutture, gestione e grandi eventi. La giornata di mercoledì 19 è stata dedicata a sistemi gestionali, infrastrutture sportive, management, rapporti con il territorio, comunicazione e organizzazione dei grandi eventi. Interventi di:
Andrea Braschi (Direttore Generale dell’Università di Camerino): «La maggior parte degli eventi di rilievo nazionale o internazionale si svolge in impianti sportivi, a dimostrazione dell’importanza di averli funzionanti. Nella scelta dell’università, per gli studenti è fondamentale sapere come trascorreranno il tempo libero dopo le lezioni, per questo molte università inseriscono nei propri depliant e video promozionali delle immagini delle proprie strutture sportive. I CUS possono evolvere in chiave strategica diventando, non solo gestori di impianti, ma partner dell’ateneo, promuovendo lo sport, massimizzando le infrastrutture e garantendo efficienza e qualità. In questo modo si favoriscono salute pubblica, inclusione sociale e turismo sportivo.»
Michele Ventura (Direttore Strategico CUS Parma): «È fondamentale il valore reputazionale dei CUS, perché li renda credibili agli occhi degli studenti universitari, dei cittadini e di tutti gli stakeholder. Oggi i CUS richiedono competenze professionali in grado di progettare, gestire e comunicare in modo integrato, garantendo innovazione sociale e territoriale. L’attività deve essere pianificata per tutto l’anno: al CUS Parma, grazie al progetto Giocampus, riusciamo a garantire sport in tutte le stagioni, “Scuola”, “Estate” e “Neve”, assicurando l’uso continuativo degli impianti universitari e favorendo legami duraturi tra bambini, studenti e CUS.»
Massimo Zanotto (Presidente CUS Venezia): «L’organizzazione degli eventi sportivi non va valutata solo in base alla sostenibilità economica, che resta fondamentale, ma anche per i benefici che apportano al nostro staff, che lavora in un ambiente diverso dal solito ufficio, e agli utenti, che vivono eventi di respiro nazionale e internazionale. La comunicazione deve essere adeguata: utilizzare i social e i canali degli studenti-atleti è essenziale, senza dimenticare l’importanza di trasmettere sentimenti, valori ed emozioni che caratterizzano lo sport e lo sport universitario.»
Valeria Taraborrelli (Cus Bologna – Presidente comitato organizzatore Eusa Basketball 2025): «È fondamentale non solo pianificare la gestione, ma immaginare ogni aspetto dell’evento come se lo si stesse vivendo in prima persona. Questo approccio consente di prevedere meglio le spese impreviste e di comprendere appieno la dimensione dell’evento, preparandosi a ogni situazione sia sul piano pratico sia su quello economico. La comunicazione conferisce identità all’evento, ne costruisce la reputazione e genera valore per gli organizzatori. I ragazzi devono vivere la città e respirare la comunità studentesca e sportiva che la anima.»
Sara Cicconi (Cus Camerino – Responsabile Comitato organizzatore Eusa Calcio 2025): «La progettazione di eventi sportivi parte da lontano. Noi abbiamo iniziato nel 2008 con l’organizzazione di eventi internazionali, e nel 2025 abbiamo deciso di alzare l’asticella. Nell’organizzazione di eventi è fondamentale l’individuazione di un coordinatore per ogni area, che si interfacciasse con la struttura centrale (Presidenza e Segreteria Generale) e coordinasse i collaboratori operativi. Questo approccio ha permesso di collaborare con le istituzioni locali, aumentare la visibilità e consolidare le relazioni internazionali, con importanti feedback post-evento.»
Attraverso questi momenti di confronto, il movimento dello sport universitario italiano continua a crescere, rafforzando la collaborazione tra CUS, Atenei e istituzioni e guardando con fiducia al futuro.





















