Andrea Arrica, amico del Cusi e architetto del Cagliari dello scudetto

Fondatore e presidente del Cus, in perfetta sintonia con Lilli Coiana. La sala Italia Unar ha ospitato a Roma la presentazione del libro “Mio papà, il padre dello scudetto” firmato da Stefano Arrica, Sergio Cadeddu e Gianluca Zuddas. “Una squadra e un dirigente senza eguali” dice Antonio Dima

Di Mario Frongia

Il legame ultradecennale tra Andrea Arrica, il Cus Cagliari e il Cusi è stato inossidabile e prezioso”. Antonio Dima, parole pesate con affetto e riguardo. “Una colonna storica e una mente illuminata per tutti noi. Andrea è stato presidente e fondatore del Cus Cagliari. Ma, soprattutto, grande amico di Lilli Coiana. Ed è per questo che sono orgoglioso di poter portare a nome della nostra comunità questo saluto per la presentazione del libro scritto in sua memoria dal figlio Stefano, a sua volta, per anni, nostro stimato dirigente già Presidente del CUS Cagliari nonché responsabile calcio della sottocommissione tecnica CUSI”. Il presidente di FederCusi non è voluto mancare alla presentazione del volume “Mio papà, il padre dello scudetto” scritto dal primogenito Stefano e dai giornalisti Sergio Cadeddu e Gianluca Zuddas. In via Aldrovandi, la sala Italia Unar-Associazione dei sardi, ospita volti noti quali Gianfranco Coppola, numero uno dell’Ussi, un campione indimenticabile come Nicola Pietrangeli (“Qualche birichinata con Andrea l’abbiamo fatta“) e grandi nomi della Sardegna, dal cardiochirurgo Valentino Martelli al radiologo Giovanni Simonetti, il manager sanitario Ugo Storelli, a Mauro Balata, presidente della Lega B e all’attrice Barbara Begala. Applausi anche per Antonio Dima, presidente di FederCusi, Roberto Fabbricini, già segretario generale del Coni e commissario della Figc, il capo ufficio stampa del Coni, Danilo Di Tommaso. Da un lato, l’importanza di Arrica come dirigente calcistico, dall’altro il ruolo indelebile a fianco di Lilli Coiana nella fantastica corsa per lo sviluppo e la crescita del movimento sportivo universitario. “Per il Cusi ha sempre avuto grande attenzione. Seguiva il Cus Cagliari e si teneva informato sui risultati ai CNU e alle Universiadi. Un dirigente che ci ha dato grandi insegnamenti” ha aggiunto Antonio Dima. Insomma, le 240 pagine del libro narrano e fotografano un dirigente, una squadra, una terra e il loro tempo. Ma soprattutto, un modo intelligente ed equilibrato di gestire lo sport e gli sportivi. Specie quelli universitari.

 

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