Dialoghi e riflessioni su un secolo di sport accademico italiano, tra memoria storica con il volume “Sport Universitario: un’idea in movimento da 100 anni” e prospettive future.
Celebrato un secolo di sport universitario italiano, presso il Centro Universitario Sportivo di Pisa, attraverso l’opera editoriale “Sport Universitario: un’idea in movimento da 100 anni”, già presentata lo scorso giugno a Roma e curata dal Presidente FederCUSI, Antonio Dima, insieme a Roberto Fabbricini, Antonio Lombardo e Valter Rosso. L’incontro, ospitato dal CUS Pisa sotto la guida del suo Presidente Giuliano Pizzanelli, ha visto la partecipazione delle principali autorità dello sport universitario italiano, unite per un dialogo costruttivo sulle tematiche e sulla storia raccolta nel volume. Presenti per FederCUSI, oltre al Presidente Dima, il Vicepresidente Vicario, Claudio Bertoletti, e il Segretario Generale, Pompeo Leone. Dopo i saluti istituzionali dell’Assessora allo Sport del Comune di Pisa, Frida Scarpa, e del prof. Marco Macchia, delegato ai rapporti con il territorio per l’Università di Pisa, l’attenzione si è concentrata sull’opera editoriale.
Il libro ripercorre la storia dello Sport Universitario, partendo dalle prime Universiadi del 1922, passando per la nascita dei CUS nel dopoguerra, fino alle recenti trasformazioni, tra cui il passaggio da CUSI a FederCUSI nel 2022 e l’emergere della figura dello studente-atleta.
Il Presidente FederCUSI Antonio Dima nel suo intervento ha spiegato la genesi del progetto: “Abbiamo cominciato questo lavoro di ricerca a partire da un articolo, trovato online, in cui si narrava della prima olimpiade universitaria a Roma nel 1922, un evento praticamente dimenticato. Da lì abbiamo approfondito il tema e scoperto che furono i francesi, nel 1919, a fondare la prima confederazione internazionale degli studenti e a creare nel 1921 la sua costola sportiva. Nel giugno dello stesso anno venivano assegnate a Parigi le Olimpiadi del ‘24. Agli studenti francesi venne così in mente di organizzare la prima olimpiade studentesca, ma gli italiani si impossessarono dell’idea e li anticiparono organizzando le prime Olimpiadi universitarie che si svolsero nell’aprile del ‘22. Cento anni dopo, nel luglio del 2022, il Cusi è diventato Federazione. Il collegamento fra le due date ci ha dato lo spunto ideale per ricostruire la storia che oggi presentiamo in questo volume.”
Per l’occasione il Presidente Pizzanelli del CUS Pisa ha voluto omaggiare Antonio Dima di un gesto simbolico, ovvero la consegna di una copia dell’attestato di partecipazione a quelle prime Olimpiadi Universitarie italiane di Angiolo Adorni Braccesi, atleta pisano. Il documento è stato gentilmente messo a disposizione dalla celebre atleta pisana Nicoletta Ciangherotti, che ha ricevuto in custodia l’atto dallo stesso Adorni Braccesi, zio del marito Carlo Maruzzi.
L’incontro è poi proseguito con un confronto costruttivo sulle principali tematiche riguardanti lo Sport Universitario Italiano, tra queste la necessità di una regolamentazione uniforme a livello nazionale per la promozione della dual career, oggi ancora ostacolata da una scarsa cultura sportiva e da un quadro regolatorio disomogeneo, ma anche l’idea di estendere la figura dello studente atleta alla scuola secondaria.
Al termine il padrone di casa Giuliano Pizzanelli ha salutato gli ospiti con una suggestione sulla storica regata universitaria Pisa-Pavia, ormai ferma da 5 anni: “Pensiamo a un derby toscano con Firenze. Un evento capace di innovare la tradizione e contemporaneamente realizzare una vera gara, più che una sola esibizione. L’Arno ci sembra il palcoscenico perfetto per questa gara.”
L’evento, presso il CUS Pisa, ha rappresentato un’occasione preziosa per riflettere sulla storia e il futuro dello sport universitario, consolidando il legame tra memoria storica e prospettive di innovazione.