Lilli Coiana, FederCusi e un ricordo sempre più vivo

Nel decennale dalla scomparsa del presidente “storico” dello sport italiano universitario, la cerimonia con l’intitolazione della sala riunioni nella sede di via Brofferio e le testimonianze degli amici al “Giulio Onesti”, all’Acqua acetosa. La commozione di Antonio Dima, Giovanni Malagò, Franco Chimenti e Mario Pescante

Oggi, giovedì 29 febbraio, la Federazione Italiana dello Sport Universitario ha commemorato Leonardo Coiana, storico presidente del Cusi scomparso a Cagliari nel 2014. La giornata, curata dal numero uno di FederCusi, Antonio Dima, si è sviluppata in due tempi. La prima, nella storica sede di via Brofferio, quartiere Prati, con l’intitolazione della sala riunioni al terzo piano, da sempre adibita ai consigli federali, che ha preso il nome di “Sala Riunioni Lilli Coiana”. Alla cerimonia, con il presidente Dima, il vice Gianni Ippolito, il segretario Pompeo Leone, anche Giovanni Malagò e Roberto Fabbricini, già segretario generale del Coni. La targa è stata scoperta dai nipoti del dottor Coiana, Leonardo e Francesco, figli del primogenito Nicola. Quest’ultimo – con Stefano Arrica, presidente Comitato regionale del Golf e già alla guida del Cus Cagliari – ha preso parte collegato dal capoluogo sardo.

La seconda fase della cerimonia si è sviluppata nell’aula magna del Centro di preparazione olimpica “Giulio Onesti” all’Acqua Acetosa. Aperta da un video che ha ripercorso con foto, immagini e interviste la prestigiosa carriera del dirigente sardo, la commemorazione è stata garbata e sincera. Classe ’37, laurea in medicina con quattro specializzazioni, Leonardo “Lilli” Coiana è stato tra i fondatori del Cus Cagliari. Protagonista della vita medico sportiva, anche da responsabile sanitario del Cagliari calcio, ha guidato e dato solidità al Cusi sulla scia e sull’esempio dei pionieri Ignazio Lojacono e Primo Nebiolo. Se ne è andato in ospedale, a Cagliari, l’11 febbraio del 2014. “Venne a prendermi a Lecce dove presiedevo il Centro universitario sportivo. Aveva visione, generosità e grande conoscenza di tutti gli sport. Al tutto univa strategia, capacità relazionali e condivisione. Il suo sogno? Trasformare il Cusi in una Federazione, cosa che siamo riusciti a fare lo scorso anno, grazie all’attenzione di Giovanni Malagò le parole di Antonio Dima. “Vi ringraziamo per questi momenti di ricordo. Mio nonno ci ha lasciato un’eredità importante e siamo fieri che voi la condividiate con noi” le parole di Leonardo e Francesco Coiana. La proiezione di un breve filmato sulla cerimonia tenutasi poco prima nella sala di via Brofferio ha annodato un filo verde di memoria, riguardo e ammirazione del dirigente che amava lo sport, la medicina “e anche la pesca” come ha ricordato Dima.  

Dirigente sportivo doc. Con gli applausi per Mario Donno, autore del ritratto a olio di Lilli Coiana, la cerimonia ha avuto diversi protagonisti. “Durante la mia prima campagna elettorale Lilli mi è stato molto vicino. Poche parole, spiccio, burbero ma con un cuore enorme. E poi – ha rimarcato il presidente del Coni, Malagòla sua parola era precisa e puntuale. sì, il germe della Federazione è nato con le sue considerazioni: il Cusi ente di promozione era un ibrido che non mi è mai piaciuto. tutti assieme gli abbiamo dato il merito e la competenza che merita“. Terza in Europa e quarta al mondo nel medagliere internazionale, a due bronzi dalla Corea, alle ultime Universiadi di ChengDu in Cina, la famiglia FederCusi macina record con professionalità, strategie, inclusione e attenzione alle attività degli sportivi degli atenei italiani: “Ci piace pensare di essere un solido riferimento per quelli e quelle che dirigeranno il Paese nei prossimi decenni” ha aggiunto Antonio Dima. L’apprezzamento per Lilli e per il Cusi è arrivato anche da Mario Pescante, già ministro e ai vertici delle massime istituzioni sportive nazionali ed estere. “Ho all’attivo quattordici olimpiadi, Parigì sarà la quindicesima. Ricordo che incontrai Lilli Coiana, si stava formando ma aveva una marcia in più, la tempra del dirigente tutto d’un pezzo e decisionista, come tanti ne servirebbero adesso. Mi è sempre piaciuta la sua fermezza e la praticità nel pensare e agire“. Parole al miele anche da Franco Chimenti, già ai vertici di Coni servizi e numero uno del golf tricolore: “Con Andrea Arrica, che me lo ha presentato, Lilli è sempre stato uno dei miei riferimenti nell’isola e nei grandi eventi sportivi, universitarie e no. FederCusi è una eccezionale realtà, Antonio Dima è il perfetto prosecutore delle volontà di Lilli“.

I saluti degli amici. “Lilli è stato un amico indimenticabile, la figura che rimane scolpita nello sport nazionale per quel che ha saputo fare e consolidare. Una persona che non potrò mai scordare” la sintesi dei saluti di Lorenzo Lentini, impegnato a Losanna con il Comitato centrale della Fisu. L’intenso applauso per i 60 secondi di silenzio ha dato la misura della bontà nel ricordo del grande manager sardo. Frasi affettuose, un filo di commozione, sguardi lucidi anche dal Consiglio Federale e dai tanti presidenti federali in prima fila. Infine, i saluti di Carmine Calce (Cus Cassino), Maurizio Rivellino (Cus Molise), Riccardo D’Elicio (Cus Torino), Pino De Fanti, presidente del Cus Cagliari dal 1968 al 1971. Tra i tanti compagni di mille battaglie con Lilli Coiana, assieme agli staff delle Universiadi, l’ortopedico Franco Zanda, i medici sportivi Gianfranco Beltrami e Carlo Tranquilli, il dirigente Roberto Fabbricini, il presidente del Cus l’Aquila Francesco Bizzarri, il fisioterapista Nazareno Rocchetti e Rita Bottiglieri.

Roma, 29 febbraio 2024

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Leggi il Diario di Bordo a cura di Mario Frongia

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