Medaglia d’argento al primo FISU World University Championship Mind sports Online

Si sono conclusi i Campionati Mondiali Universitari di “Mind Sport”: scacchi e bridge. L’edizione, inizialmente programmata a Bydgszcz, in Polonia, è stata rimodulata a causa dell’emergenza COVID-19 e si è svolta quindi totalmente online.

Nonostante questo, sono stati più di 400 gli atleti che hanno partecipato al torneo di scacchi, mentre oltre 150 hanno preso parte al campionato di Bridge. In totale, 40 nazioni e più di 218 Università rappresentate. Il CUSI, in accordo con la Federazione Italiana Gioco Bridge – FIGB, si è presentato all’appuntamento con ben due squadre, una maschile e una femminile, con studenti universitari tra i migliori giocatori in Italia.

La maschile, composta da Giovanni Donati (capitano), Sebastiano Scatà, Federico Porta Tadolini, Andrea Manganella, Gianmarco Giubilo e Gabriele Giubilo ha vinto la medaglia d’argento, cedendo soltanto in finale alla Cina, mentre quella femminile, formata da Eleonora Delpozzo (capitano), Sophia Capobianco, Cristina Brusotti, Claudia Scopelliti, Annachiara Pelaggi e Maddalena Pelaggi, si è fermata nei turni di qualificazione.

Percorso emozionante quello dei ragazzi che, dopo aver superato la prima fase di qualificazione ed essere approdati ai quarti di finale, hanno battuto comodamente una delle numerose squadre cinesi e poi, in semifinale, la Francia, rimontando una partita iniziata male e alla fine vinta di un solo punto (43-42). L’unica battuta d’arresto è arrivata sul più bello, in finale, contro la più forte delle squadre della Cina, che si è dimostrata più agguerrita e preparata dei nostri.

Abbiamo fatto un’ottima figura – racconta il Capitano Giovanni Donatie non posso che giudicare positivamente il nostro torneo. Non ci eravamo posti obiettivi, sinceramente: sapevamo che le condizioni sarebbero state difficili, anche perché Gianmarco Giubilo e Seby Scatà dovevano dare due esami durante la settimana e siamo spesso stati costretti a schierare gli stessi giocatori per un’intera giornata. In ogni caso, posso dire che, personalmente, la mia aspirazione minima fosse il podio. Questo podio deve esserci da stimolo per le edizioni dei campionati dal vivo che ci saranno in futuro! C’è rammarico per la sconfitta in finale, questo è doveroso ammetterlo ma l’Italia ha fatto una figura egregia sia a livello nazionale che continentale.”

Parlando poi delle nuove modalità di gioco, di questa versione online del bridge inedita e indispensabile per poter svolgere in sicurezza le attività, il giocatore azzurro evidenzia le differenze con il gioco dal vivo spiegando come “Giocando online non hai un contatto diretto con compagno e avversari: dal vivo spesso si possono cogliere segnali da parte degli avversari, che possono indirizzare una determinata giocata piuttosto che un’altra. Inoltre, trovo il bridge online un po’ “malinconico”: quando disputo un campionato si passa il tempo libero tra una partita e l’altra insieme a compagni e avversari e ciò mette sempre di buon umore anche se la gara non sta girando al meglio. Muovere le carte da solo davanti a un PC ha tolto molto all’interazione tra giocatori che i campionati frontali permettono. In ogni caso, nonostante le tante difficoltà, è stata un evento da non dimenticare e tutta la squadra è grata al CUSI e alla FIGB per la partecipazione. Da questo torneo – conclude Giovanni – portiamo a casa la consapevolezza di potercela giocarcela alla grande con tutti gli altri juniores/universitari, specialmente europei. Da tempo l’Italia non andava a medaglia nei campionati U26 per nazioni: sono quindi convinto che la prossima edizione possa essere, per noi, davvero quella buona per il primato”.

Differente sorte nel risultato ma positiva nell’esperienza il cammino delle ragazze, che, parlando attraverso la voce della Capitana Eleonora Delpozzo, si dicono rammaricate per non aver giocato al meglio e per la sfortuna di aver incontrato subito due squadre forti. “Le prime sconfitte – dice – hanno sicuramente abbassato il morale per i restanti incontri. In ogni caso, la manifestazione è riuscita ad essere comunque un forte stimolo perché la partecipazione a campionati internazionali è sempre un valore aggiunto all’esperienza, nonostante sia mancata la possibilità di parlare faccia a faccia con le mie compagne, con la nostra coach e con gli avversari.”

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