Coro unanime dalla Rodini alla Genzo, passando per Vincenzi e Mulas: “Che divertimento i CNU”
Due uomini e due donne, due canoisti e due canottieri, tutti medagliati nello scorso weekend. Che sia stato remo o pagaia, quattro dei migliori studenti atleti d’Italia che hanno dato spettacolo nelle acque del lago Paola di Sabaudia, hanno espresso il medesimo parere sulla due giorni di gare in cui oltre duecento atleti si sono sfidati nei Campionati Nazionali Universitari di canoa, kayak e canottaggio.
“L’atmosfera era stupenda: essere lì tutti insieme per competere e vincere, ma vivendo le gare con uno spirito anche un po’ giocoso è stato davvero bello, mi sono divertita tantissimo. A Sabaudia ho visto il vero cuore del canottaggio” – esordisce l’oro olimpico di Tokyo 2020 Valentina Rodini, che in casacca CUS Mo.Re. ha conquistato il titolo nazionale sui 2000 metri – “Pur consapevole che non fosse una finale olimpionica, non nascondo che al momento della partenza ho vissuto praticamente le stesse emozioni di Tokyo: ero tesa ed intimorita perché mi ero resa conto che ci tenevo davvero alla gara, per me e per il mio CUS. Ma avevo buone sensazioni allo start ed infatti è arrivato anche il massimo risultato, sono contenta”.
Oltre agli impegni agonistici, la giovane studentessa prosegue con i suoi studi accademici in Comunicazione d’Impresa ed ha anche co-creato insieme alla collega dell’imbarcazione vincente di Tokyo Federica Cesarini, una linea di abbigliamento sportivo eco-friendly che strizza l’occhio alla sostenibilità: “Vivo con interesse le campagne green di questi anni e con Fede ci siamo chieste nel nostro piccolo cosa poter fare. Abbiamo quindi realizzato una linea di body con materiali riciclati che utilizziamo per gare ed allenamenti, è nato tutto quasi per gioco e vedremo dopo l’università che strada intraprendere”.
Impegnata su più fronti, ed obiettivi già ben chiari in mente per Valentina: “Sono dell’idea che non ci possono essere scuse di alcun tipo se ci si prefigge dei target, non ci sono alibi. È difficile studiare ed allenarsi con costanza, ma ho avuto fortunatamente una famiglia alle spalle che mi ha trasmesso un forte senso di responsabilità sin da piccola, facendomi gestire in autonomia il tempo. Lo sport mi ha insegnato a gestirlo ed ottimizzarlo: a casa hanno sempre chiesto di impegnarmi seriamente nello studio in modo da poter fare anche canottaggio, ed ho portato con me questo mantra fino ad oggi. Poter usufruire poi in prima persona di progettualità che consentono a noi atleti universitari di percorrere la dual career e quindi perseguire obiettivi sportivi ed accademici, è un privilegio e sta a me come a tutti i colleghi dimostrare che oltre ad essere sportivi, abbiamo anche skills da poter impiegare domani nel mondo lavorativo”.
Altro atleta che vive a doppio filo il mondo universitario e sportivo grazie a mirati progetti che finanziano lo sport accademico è Matteo Mulas: un argento nella staffetta singola “quattro con” ed un bronzo nel singolo senior sui 2000 nel weekend di Sabaudia.
“Nonostante abbia partecipato ad altre cinque edizioni dei CNU questa è stata bellissima, per quanto davvero insolita” – commenta il canottiere del CUS Pavia – “In primis il periodo inusuale ne ha caratterizzato la preparazione, non tutti eravamo al meglio ma ci siamo impegnati egualmente, e poi ritrovarsi finalmente a competere con amici e colleghi di altri CUS è stato emozionante”.
Spedizione numerosa da Pavia, che ha conquistato la seconda piazza in classifica generale sia per il canottaggio sia per la canoa e kayak: “Abbiamo partecipato a Sabaudia in diciotto complessivamente, siamo un gruppo coeso che si allena tutti i giorni insieme e questo ci ha aiutato a competere con determinazione. Anche fuori dall’acqua ci siamo divertiti: a Sabaudia è un rituale fisso per i canottieri incontrarsi la sera in una speciale pasticceria, dove con piacere abbiamo condiviso momenti spensierati anche con i ragazzi di altri CUS d’Italia”.
Atleta universitario internazionale con alle spalle due partecipazioni ai Mondiali nel doppio pesi leggeri e soprattutto un oro alle Universiadi di Gwanju 2015 nella medesima specialità, Matteo è al secondo anno della magistrale in Ingegneria dell’automazione Industriale: “Studio per avere un futuro, intendo crearmi sin da ora delle solide basi per quando terminerà la mia carriera sportiva. In quest’ottica il progetto College Remiero creato dalla Federazione Italiana Canottaggio e dal CUS Pavia sono per me una grande occasione che mi consente di coniugare l’attività agonistica di alto livello con il percorso formativo accademico: sono di Terni ma ho scelto Pavia sin dalla laurea triennale proprio per cogliere questa opportunità e sono felice di conseguire risultati sportivi e non solo per il mio CUS”.
Sabaudia ha visto partecipare centinaia di studenti atleti anche per le competizioni di canoa e kayak. Tra loro ha conquistato un oro ed un argento l’olimpionica Francesca Genzo, rispettivamente nel K1 200 metri e nel K1 500 metri.
“Che atmosfera i CNU!” – esclama l’atleta del CUS Trieste – “Un fine settimana ricco di emozioni per noi cinque della delegazione, che nonostante la distanza siamo stati molto contenti di partecipare sin dalla fase preparatoria. A Sabaudia si respirava l’aria di una festa sportiva, con l’agonismo che faceva da sottofondo: è stato un piacere prenderne parte e mi sento di parlare a nome di tutto il gruppo. Ci siamo sentiti protagonisti in ogni aspetto della manifestazione e questo rafforza ulteriormente la nostra appartenenza al CUS”.
Iscritta alla magistrale in Scienze Politiche, Francesca è alla terza partecipazione ai Campionati Nazionali Universitari, ma la prima dopo un’Olimpiade: “Sono soddisfatta dei risultati perché mi sono sentita bene in gara, sempre, nonostante le condizioni fisiche non fossero al massimo dato che avendo finito i Mondiali a settembre mi ero promessa di fermarmi per qualche mese. Poi ha prevalso la gioia di poter partecipare con i colori dell’Università e non ho resistito: ai CNU si gareggia con la mente libera, e paradossalmente si può rendere ancora meglio al di là di come ci si è arrivati fisicamente; mentre a Tokyo oltre ad una pressione differente e ad una preparazione mirata, ho vissuto anche una sorta di solitudine sociale nei primi giorni dovuta alle distanze tra gli impianti ed alla differenziazione dei programmi gare dell’Italia Team. A Sabaudia l’aggregazione e lo spirito di condivisione l’ha fatta da padrona, non vedo l’ora di partecipare ai prossimi CNU”.
Una laurea in Ingegneria Gestionale dell’informazione al Politecnico di Milano, l’esame sostenuto di recente per l’abilitazione alla professione in Ingegneria dell’Industria ed il percorso formativo in via di completamento per l’iscrizione all’albo degli Ingegneri dell’informazione: Filippo Vincenzi è un atleta simbolo per il CUS Milano della canoa.
“A differenza di altre competizioni i CNU sono davvero speciali a livello emotivo: l’atmosfera, lo spirito di aggregazione, le amicizie vecchie e nuove li rendono unici. Sul piano agonistico le sane rivalità tra i CUS sono il tratto distintivo della manifestazione, qui prevale il senso di squadra e di appartenenza: la nostra delegazione di diciassette atleti è rientrata entusiasta di aver preso parte all’evento e di aver gareggiato con competitor molto validi come Roma e Pavia”.
Filippo nel weekend ha conquistato un bottino di tre ori ed una medaglia di bronzo: titoli nazionali nel K4 100 metri, K4 500 metri e K2 1000 metri, e terzo gradino del podio con la staffetta.
“C’è stata un’elevata partecipazione in generale e questo mi fa davvero piacere. Ho vissuto tante edizioni dei CNU e Sabaudia nonostante il periodo fuori stagione ha raccolto a sé tanti ragazzi e ragazze, magari è stato proprio questo il motivo del successo” – continua il canoista, specializzatosi negli ultimi anni a livello internazionale nelle lunghe distanze come i 5mila metri e la maratona – “La canoa è uno sport complesso sul piano logistico che comporta notevoli sacrifici: per allenarti hai bisogno di acqua, canoa e pagaia, così come non puoi allenarti nelle ore di buio. Chi pratica questa disciplina ad alti livelli e nel contempo porta avanti lo studio è consapevole di non intraprendere una strada in discesa”.
Coinvolto anche in ruoli di coordinamento all’interno del CUS Milano, Filippo Vincenzi parla da veterano dello sport universitario: “Vivere il mio CUS non solo da atleta mi ha permesso di conoscere a fondo una realtà che fa del connubio tra storia ed appartenenza i suoi valori fondanti. A Sabaudia abbiamo lavorato di squadra e le medaglie le abbiamo conquistate come gruppo, con grande senso d’identità” – conclude lo studente atleta nativo di Cremona – “Spero che i risultati continuino ad arrivare nel tempo e lavoreremo per questo. Ma soprattutto spero che il mondo accademico persegua nell’investire sul fronte sportivo: percorsi come quello della dual career sono un aiuto davvero gigantesco, e sono certo che c’è margine per poter fare ancora tanto altro”.