Dal CUSI alle Olimpiadi di Tokyo 2020

Lo sport Universitario si conferma trampolino di lancio per palcoscenici olimpici.

Le Olimpiadi di Tokyo stanno per iniziare ed il CUSI è pronto a seguire e sostenere l’intera delegazione azzurra. Oltre 200 Paesi partecipanti si sfideranno in 36 discipline per un totale di 339 competizioni, incastrate in un fitto programma che comincerà il 23 luglio con la cerimonia di apertura dei Giochi e terminerà l’8 agosto con la cerimonia di chiusura. Il CONI si presenta con 384 atleti (198 uomini e 186 donne), un numero di ItaliaTeam che ha superato il record di presenze detenuto dalle Olimpiadi di Atene 2004.

Di questa folta rappresentanza italiana, sono più di 70 i nomi la cui storia si intreccia con quella del CUSI e che nel loro percorso di crescita hanno partecipato ad almeno una edizione dei Mondiali Universitari o delle Universiadi. Si tratta di:

 

Atletica: Ayomide Folorunso, Davide Re, Giovanni Faloci, Luminosa Bogliolo, Roberta Bruni, Irene Siragusa, Anna Bongiorni, Daisy Osakue, Claudio Michele Stecchi, Filippo Randazzo, Ahmed Abdlwhaed, Sara Fantini, Federica Del Buono, Davide Manenti

Beach Volley: Enrico Rossi

Canoa: Francesca Genzo, Manfredi Rizza

Canottaggio: Alessandra Patelli, Chiara Ondoli, Stefania Gobbi, Stefano Oppo, Valentina Rodini

Ginnastica Artistica: Ludovico Edalli, Lara Mori

Judo: Nicholas Mungai

Karate: Mattia Bussato, Silvia Semeraro

Nuoto: Alberto Razzetti, Alessandro Miressi, Domenico Aceranza, Elena Di Liddo, Federica Pellegrini, Federico Poggio, Filippo Megli, Francesca Fangio, Giacomo Carini, Gregorio Paltrinieri, Ilaria Cusinato, Lorenzo Zazzeri, Margherita Panziera, Martina Caramignoli, Martina Carraro, Matteo Ciampi, Matteo Restivo, Pier Andrea Matteazzi, Sara Franceschi, Simona Quadarella, Stefania Pirozzi, Stefano Di Cola

Nuoto Fondo: Mario Sanzullo

Nuoto Sincronizzato: Costanza Ferro, Federica Sala, Francesca Deidda, Linda Cerruti

Pallacanestro: Giampaolo Ricci

Pallanuoto: Gianmarco Nicosia, Stefano Luongo, Vincenzo Dolce

Scherma: Alessio Foconi, Alice Volpe, Daniele Garozzo, Enrico Garozzo, Gabriele Cimini, Irene Vecchi, Luigi Samele, Mara Navarria, Marco Fichera, Martina Batini, Martina Criscio, Michela Battiston, Erica Cipressa

Tiro a Segno: Lorenzo Bacci,

Tiro a volo: Silvana Stanco, Tammaro Cassandro,

Tiro con l’arco: Chiara Rebagliati,

Triathlon: Delian Dimko Stateff, Gianluca Pozzatti,

Tuffi: Giovanni Tocci, Lorenzo Marsaglia e Noemi Batki.

Tra di loro ci sono medagliati olimpici di fama mondiale, ma anche giovani promettenti che di strada, in carriera, ne faranno tanta e che hanno partecipato agli eventi organizzati dal CUSI e dalla FISU per conto delle rispettive Federazioni sfruttando le competizioni universitarie come palestra e trampolino di lancio per raggiungere le vette dello sport olimpico. Per atleti come loro, sport e università vanno infatti sempre a braccetto e le storie di queste ragazze e questi ragazzi dimostrano come sia possibile portare avanti con successo entrambi i percorsi. Lo studio, infatti, non esclude a priori la possibilità di fare sport ad alto livello, ma anzi, è in grado di sviluppare un valore aggiunto nella carriera sportiva degli atleti che decidono di investire nella loro formazione. Gli eventi internazionali universitari come i Mondiali e le Universiadi hanno quindi un duplice valore: da un lato quello tecnico e dall’altro quello culturale, nel quale il CUSI, quale storico traghettatore di futuri campioni, crede e sviluppa di concerto con le Università e i propri CUS.

Il percorso di crescita professionale e personale, dove l’istruzione e le conoscenze apprese in ambito universitario si fondono con la disciplina e il rigore insegnato dallo sport, ha l’ambizione di formare eccellenze sportive e futuri dirigenti.

Queste Olimpiadi, arrivate ad un anno di distanza dalla loro programmazione iniziale per il rinvio dovuto alla pandemia di Covid-19, sono la dimostrazione che essere allo stesso tempo studenti e atleti sia possibile. Certo, decidere di non allontanarsi dalla vita accademica, di provare allo stesso tempo ad emergere nella propria disciplina, non è cosa da poco. Ma non per questo significa rinunciare al successo sportivo e professionale. I 70 atleti passati dal CUSI che vestiranno a Tokyo i colori dell’Italia sono la conferma e la testimonianza di questo valore. Ma non saranno gli unici a sventolare la bandiera del binomio sport e università a Tokyo: una bandiera ancora più fiera se consideriamo studenti atleti che compongono la delegazione azzurra ma che non hanno (ancora) partecipato ad eventi del CUSI. Ad esempio, le ragazze della Nazionale Italiana di Pallavolo: Lia Malinov, Cristina Chirichella, Caterina Bosetti, Anna Danesi, Paola Egonu, e Sarà Fahar. Una formazione intera di studentesse atlete. Come loro altre federazioni e altre università annoverano i propri testimonial nella nutrita delegazione azzurra in partenza per Tokyo.

 

Non andranno alle Olimpiadi ma è il caso di citare i calciatori universitari Matteo Pessina, Alex Meret, Giacomo Raspadori, e il laureato Giorgio Chiellini, campioni d’Europa ad Euro 2020 a testimonianza di un mondo che cresce e corre e che il CUSI è orgoglioso di rappresentare.

Le Universiadi di Chengdu, originariamente programmate per il 2021, si sarebbero dovute svolgere proprio in questo periodo: lo sport universitario internazionale piange, con grande senso di responsabilità, l’assenza di questo grande evento posticipato al 2022. Piange un po’ meno lo sport universitario nazionale, le cui lacrime sono sicuramente meno amare, perché con la carica dei 70+ studenti atleti di Tokyo è pronto a scrivere ancora pagine importanti della storia dello sport olimpico.

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