Il Cusi c’è. E dice la sua

Innovazione, sostenibilità, università e sport per gestire il presente e costruire il futuro con enti e istituzioni. Con sinergie e relazioni trasparenti. L’applaudita relazione di Antonio Dima all’assemblea federale tenutasi al Coni. I messaggi di Giovanni Malagò, Valentina Vezzali e Vito Cozzoli

Mario Frongia

Quattro parole chiave, un motto, le emozioni di una giornata speciale. Il salone Giulio Onesti ospita la macchina Cusi. Università, innovazione, sostenibilità e sport sono le tematiche scandite con fermezza e tempi giusti da Antonio Dima. Il presidente dà una sistemata alla giacca blu. La cravatta? Quella ufficiale, in tinta, con le mini righe trasversali verdi, bianche e rosse. Sul bavero la spilla ufficiale. Quando i simboli diventano e sono sostanza. Sposati dalla gran parte dei dirigenti accorsi al Palazzo H del Coni. Esperienze e sofferenze, sfide e impegni, fatiche e gratificazioni: lo scambio, da nord a sud, svela compattezza e unità d’intenti. C’è tanto da fare, lo si intuisce dagli sguardi, dalle parole concitate, dal desiderio di ripartire. Con idee, freschezza, fatti concreti. Per la grande e straordinaria signora, dall’alto dei settantacinque anni di battaglie, la strada dell’inclusione è un dogma. Così come la cura, il supporto e il coniugare con tempismo e rigore istanze e speranze delle attività sportive degli atenei. In breve, la mattinata della diciannovesima assemblea federale e del settantaseiesimo congresso nazionale è il momento adatto per uno sguardo allo specchio. Collettivo e propositivo al tempo stesso. Un confronto onesto, sincero, competente. “Camminiamo insieme” è lo spot della mamma degli sportivi universitari italiani. “Il Cusi c’è” accompagna e sostiene la missione di presidenti, dirigenti, atleti, tecnici e funzionari dei Cus spalmati su un paese impegnato nelle prove tecniche di ripartenza. Sì, il dna rimane quello della pandemia: mascherine, assembramenti da evitare e distanziamenti da attuare, flaconi di gel per sanificare quanto più e meglio. Ma la luce, se si tiene solido il senso di responsabilità civico e sociale, stavolta è davvero dietro l’angolo.

Il Presidente Dima con il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino Prof. Claudio Pettinari

Istituzioni, progetti, prospettive: la relazione del presidente. Nove minuti dopo le 10 scatta il semaforo verde. I lavori si aprono in un salone gremito. Antonio Dima saluta e presenta gli ospiti connessi a distanza. Parole affettuose e di gratitudine anche gli amici accorsi a Roma. Il presidente del Cusi invia un messaggio di gratitudine per le autorità “vicine e partecipi alla marcia del Cusi”. La lista è nutrita e di pregio: il presidente del Coni Giovanni Malagò, la sottosegretaria Valentina Vezzali, il presidente di Sport e salute, Vito Cozzoli, il vice presidente dell’Anci, Roberto Pella, i rettori di Cassino e Camerino, Giovanni Betta e Claudio Pettinari, il sindaco di Cassino, Enzo Salera. L’atmosfera è avvicinante. Si avverano, pare un sogno, le prime caute strette di mano. Ci si vorrebbe abbracciare, incoraggiare, ritrovare. Si sorride. Ma la cautela è d’obbligo. Roberto Fabbricini, già segretario generale del Coni e commissario della Federcalcio, è il presidente dei lavori. A contatto di gomito, il vice presidente del Cusi, Gianni Ippolito. Si parte. In sedici cartelle Antonio Dima costruisce e mette assieme passi, motivazioni e rincorse del Centro universitario dello sport italiano. Venti minuti scarsi, tono perentorio, talvolta sincopato nei passaggi più appassionanti, legati alle prospettive attese e ideate con i vertici dello sport, della cultura e dell’accademia tricolore. Dalle azioni culturali e formative al territorio e alle risposte attuate (“Con difficoltà e orgoglio” sottolinea il numero uno) nel 2020, fiaccato e provato dalla pandemia. Le partnership con le istituzioni, l’attenzione alle sinergie con Ministeri, CRUI, Fisu, Coni e Anci. Anche governo, municipalità ed enti hanno avuto un plauso particolare. Così come ricerca, inclusione, relazioni e partecipazione alle iniziative di promozione dello sport universitario. Dual career, Scuola dello sport, Campus universitari, formazione e manifestazioni nazionali ed estere: forma e sostanza di un percorso fecondo. “Una strada con al centro la valorizzazione dello sport negli atenei e la crescita della futura classe dirigente del paese” rimarca Antonio Dima. Che inquadra anche un altro tema chiave: “La condivisione è strategia, in trasparenza e competenza”. Applausi.

Saluti, autorità, amore per lo sport. Parterre di pregio al Salone intitolato a Giulio Onesti. Il padrone di casa, Giovanni Malagò, saluta con un video: “Sono particolarmente felice che vi troviate nella casa dello sport, nel nostro salone d’onore. Siete tra i grandi protagonisti dello sport, abbraccio Antonio Dima, dal 2019 alla guida del Cusi, e tutti voi. Rappresentate con qualità i centri sportivi universitari. Viva lo sport, viva il Cusi, viva l’Italia”. A seguire, le parole su carta intestata di Valentina Vezzali, sottosegretaria allo sport. “Gentile presidente Dima, lo sport italiano è stato colpito duramente dalla pandemia. Adesso, dobbiamo pensare al futuro. Che non può prescindere dallo sport universitario. Temi come lo studente-atleta sono stati al centro dei nostri recenti incontri. Faccio i miei migliori auguri al Cusi” la sintesi del messaggio letto dal segretario generale del Cusi, Pompeo Leone. “Il Cusi, con i centri universitari sportivi, è fiore all’occhiello nella promozione dello sport italiano. Ci faremo trovare pronti. Mando un saluto agli studenti universitari, penso a loro come nuova forza dirigente. Buona assemblea e viva lo sport” i concetti segnalati dal presidente di Sport e salute, Vito Cozzoli. Quindi, il video di Lorenzo Lentini, componente comitato esecutivo della Fisu. “Cari amici, una anno fa pensavamo di essere venuti fuori dalla pandemia. Stiamo ripartendo, come sempre con obiettivi, serietà e consapevolezza. Un caro augurio di buon lavoro a tutti” le parole del già presidente del Cusi.

L’intervento del Presidente del CONI, Giovanni Malagò

Intese, prospettive, relazioni proficue. “Sono molto onorato per aver sottoscritto il protocollo Cusi-Anci, una scelta sinergica e un progetto forte. La simbiosi a favore della next generation vede – rimarca l’onorevole Roberto Pella, vice presidente dell’Anci-Associazione nazionale comuni italiani – lo sport universitario sempre più importante per la vita della collettività. Il protocollo? Vogliamo agire in forte sintonia con il Cusi e pensiamo al coinvolgimento, tra strutture, giovani e risorse: con il presidente Dima siamo al lavoro per implementare e rafforzare il percorso. Ci sta molto a cuore la collaborazione e l’intesa, sono certo che avremo buoni risultati. Buona assemblea a tutti”. Claudio Pettinari solleva l’asticella: “Viviamo una situazione particolare, siamo qui in presenza ma comunque con le mascherine. Rinnovo un profondo amore per lo sport che condivido con il collega di Cassino. In questo periodo difficile per le università italiane, ho trovato nel Cus un sostegno importante per gli studenti. In questi mesi le nostre ragazze e i nostri ragazzi hanno avuto momenti significativi nello sport universitario, sappiamo quanto la cura del benessere sia fondamentale per uno sviluppo armonico. Ritengo opportuno che – dice il rettore di Camerino – tutti gli atenei siano dotati di impianti adeguati alle istanze della popolazione universitaria. Dobbiamo sostenere gli atleti-studenti, supportare le discipline sportive, curare la partecipazione. La strada è segnata, dobbiamo premiare coloro che sono bravi in campo e nella carriera accademica. Ringrazio il Cusi per il lavoro che compie” sintetizza il professor Pettinari. A seguire, il rettore di Cassino. “Sono contento, anche se a distanza, di essere con voi. L’importanza dello sport nelle università è concetto chiave. Ma – evidenzia Giovanni Betta – spesso lo si sottovaluta: ancora oggi le attività agonistiche e amatoriali spesso mal si conciliano con le dinamiche universitarie. Intanto, noto con piacere una rinnovata attenzione tra Università, Cusi e sport. La pandemia ci ha aiutato a comprendere che tra le armi utili per l’equilibrio dei nostri ragazzi, c’è l’attività fisica e sportiva. Mi onora il fatto che qui da noi si tengano i prossimi Cnu: un segnale forte e coraggioso. Ringrazio di cuore il Cusi, sono emotivamente con voi” conclude da remoto il professor Betta. Quindi, il sindaco di Cassino. “Porto i saluti e l’orgoglio della mia città. I Cnu sono un’occasione unica per la nostra ripartenza e per la visibilità del territorio. Invio un augurio ai partecipanti che ospiteremo dal 13 al 22 maggio 2022. Avremo i rappresentanti di oltre settanta atenei con oltre quattromila partecipanti tra atleti, dirigenti, tecnici” conclude Enzo Salera.

Il Sindaco di Cassino Enzo Salera consegna al Presidente Dima la mascotte dei CNU 2022.

Una macchina sportiva e amministrativa funzionale e rodata. Numeri contabili, stato patrimoniale, bilancio: territori delicati. In cui occorre padronanza e certezze. Ma al Cusi si bada anche alle virgole. Con rigore e competenze. Alberto Todini, direttore amministrativo del Cusi, narra all’assemblea lo stato di salute e la conduzione sana e proficua dell’ente. Ai lavori hanno preso parte ventuno Cus in presenza e ventitré da remoto. Stefano Belardinelli, presidente del Cus Camerino e del Collegio dei revisori, dà luce a bilancio, conto economico, esercizio. Roberto Fabbricini chiama l’alzata di mano: approvazione senza se e senza ma. Infine, il coinvolgimento e la risposta univoca dei dirigenti collegati a distanza: consenso globale.

Competizione, appuntamenti, sfide. “L’attività sportiva nazionale? Dico con orgoglio che in passato si faticava a confermare le sedi dei campionati nazionali universitari. Adesso, nonostante la pandemia, abbiamo già programmato i Cnu per i prossimi due anni”. Mauro Nasciuti si concede un sorriso. E traccia ai delegati un quadro che svela un filo di concreto ottimismo. “La ripresa ci trova pronti. Il 2021 è anno di Universiadi, a dicembre saremo a Lucerna in Svizzera, per i Giochi invernali“. Il presidente della Commissione tecnica del Cusi avanza deciso. “Un numero deve rallegrarci: per le Olimpiadi di Tokyo il Coni evidenzia oltre 250 partecipanti. Tra questi, quasi il 30 per cento ha già indossato la maglia del Cusi. Si tratta di circa sessanta atleti universitari, un dato mica male. Significa che almeno un quarto sono stati con  noi in giro per il mondo. Una cifra che ci rallegra e e ci convince della bontà del nostro lavoro. A Lucerna non sarà facile, ci si muoverà su quattro località, saremo in oltre cinquanta. Muoversi non sarà comodo. Ma noi saremo sul pezzo”. Il dirigente ha ricordato lo slittamento delle Universiadi 2021 cinesi di Chengdu al giugno del prossimo anno. Il tempo stringe. Infine, un appello ai rettori: “Dobbiamo adeguarci alle norme internazionali”. Quindi, l’intervento di Romano Isler. Per decenni alla guida del Cus Trieste e vice presidente dell’assemblea, lancia la volata per la propria città: “Siamo bacino della prestigiosa Barcolana, ospitiamo una piscina olimpica, siamo sede dei raduni delle nazionale di nuoto. Trieste, anche con il coinvolgimento del Cus Udine, sarebbe location ideale per curare una manifestazione di pregio”. Infine, gli omaggi di Enzo Salera e di Flaminia Calce, consigliere Cusi e vice presidente del Cus Cassino, al presidente Antonio Dima. Ancora foto e applausi. Sono le 11.56. I lavori del Cusi si chiudono con una certezza: il domani dello sport universitario si può costruire con buon senso e competenza.

Relazione Tecnico Morale del Presidente

Photo Gallery dell’Evento

 

 

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