rubrica a cura di Mario Frongia
Un abbraccio caldo, inclusivo e affettuoso da Sabaudia
Sabaudia, 22 gennaio 2021 – diario n° 1
Decenni di animo Cusi
Antonio Dima, Mauro Nasciuti, Gianni Ippolito, più o meno un secolo e mezzo di sport universitario. In prima fila, tra gli atleti e le squadre. Presidente e dirigenti multitasking. Esempio e dedizione. Più buone pratiche e prospettive per il domani. Da raccontare a Sabaudia. Lilli Coiana sarebbe stato contento.
Relazioni forti
Non ci può stringere le mani, ci si guarda da dietro le mascherine, si serbano emozioni e storie da narrare. La pandemia non molla. Ma il rispetto per le regole accomuna tutte e tutti. Lo sport e gli atenei, i CUS e le città: storie nelle storie. Capaci di scuotere comunque. In presenza, con buon senso. Anche alla faccia del Covid.
L’ingegnere che ama lo sport
Guida come neanche Max Verstappen. Conosce il CUSI, e Roma, come le proprie tasche: da atleta a dirigente. Attuale segretario generale facente funzioni, apprezza Lucio Battisti e Bob Dylan. Pompeo Leone: “Se il Cusi fosse una canzone? Glory days di Bruce Springsteen“.
Appunti sparsi
“Le Universiadi di Chengdu? In questi due anni, sono sempre stato pessimista. Ma adesso, sento che i cinesi non vogliono mollare“. Mauro Nasciuti, seimila tra Universiadi, mondiali, olimpiadi e CNU. Ha sciato con la famiglia per portar via gli sci al papà anziano. Tenace e coriaceo, non molla mai. Come il CUSI.
L’Aquila, forever
Medico e docente universitario, da cinquanta giorni presidente esecutivo L’Aquila-Citta europea dello sport 2022. Francesco Bizzarri brinda e condivide. Lo sport abruzzese in vetrina. Anche grazie al Cus L’Aquila, che presiede con l’entusiasmo di un ragazzino. L’evento ha un festone azzurro nel logo e prevede sessantasei manifestazioni nel corso dell’anno. Chapeau!
Da Giovanni Malagò a Roberto Mancini
Abile negoziatore, conoscitore dello sport tricolore come pochi, è amico e fedele sostenitore del CUSI. Con Alessandro Costacurta, ma non solo, ha coordinato la Federcalcio in uno dei passaggi più cupi della sua storia. Roberto Fabbricini, poche bollicine e tanta sostanza. Vicino al CUSIanche a Sabaudia.
Sinergie e prospettive
Portano esperienze e contributi dal territorio. Esaltano e cullano la storia dei propri atenei. Con passione, garbo e competenze. Al fianco dello sport universitario. Marco Gesi, prorettore e delegato allo sport dell’Università di Pisa. E Luigi Melica. anima e mente dello sport del rettore all’Università del Salento. Cin cin.
La salute? In buone mani
Studi, ricerca e monitoraggio del benessere psicofisico di atlete e atleti. Da anni nel roster qualificato del CUSI, Gianfranco Beltrami incute fiducia e certezze. La qualità e la quantità dello sport e della popolazione universitaria. Vice presidente della Federazione medico sportiva italiana. Un passaporto di competenza.
Gioco di squadra
La marcia organizzativa da record di Angelo Orsillo, il rigore amministrativo di Antonella Lani, la puntualità di Massimo Buccini. Il CUSI, persone vere. Poi, la Canon, pezzo immancabile della narrazione degli eventi curati dallo skipper Antonio Dima. Dietro, davanti e di sbieco alle quinte. Suerte!
Dream team
Un pacchetto di mischia fresco, polivalente, nativo digitale. Filippo Corti e la sua squadra: Gianclaudio Romeo, Andrea Belardinelli, Zakaria Bafta, Valentin Bizzochetti e Anna Gierardini. Barbe incolte, sorrisi da pubblicità, occhialini e un tocco di femminilità. Bravi, il presente è già futuro. Da via Brofferio agli eventi. Per un sistema di attività sportive di pregio negli atenei. Che cresce e migliora. Con un pool da corsa.
Sabaudia, 22 gennaio 2021 – diario n° 2
Dal 3-1 al 4-0
Si aprono i lavori. Sul palco Antonio Dima ha al fianco – ben distanziati e con le mascherine – Angelo Giliberto, Paolo Pizzo e Roberto Fabbricini: ovvero, tris d’assi del CONI. Il presidente CUSI fa due conti: “Spero di ritrovarvi qui l’anno prossimo. Senza la pandemia e con il sorriso. Adesso, siamo 3-1 per il Comitato Olimpico. Ma quanto prima confido in un 4-0”. Il CUSI che diventa Federazione: gol. Applausi convinti in sala.
Padri fondatori
Angelo Giliberto cita Primo Nebiolo e Ignazio Lojacono. Roberto Fabbricini e Antonio Dima ricordano Lilli Coiana. La storia, i valori e il patrimonio sportivo e culturale del CUSI nella splendida sala dell’Oasi di Kufra a Sabaudia.
Passione e praticità
L’emozione di Paolo Marinello, le slide, da remoto, di Sabrina Banzato. Dal referente CUSI del progetto SPIN, con 23 Cus e 16 regioni coinvolte, all’amministratrice delegata di Socialnet con oltre cento ore di formazione innovativa. Nel segno dell’inclusione e delle iniziative a favore delle persone con disabilità.
Diritti fondamentali
“Garantire ad atlete e atleti universitari di studiare e di poter fare sport non è un optional”. Stefano Bastianon è ordinario di Diritto europeo a Bergamo. Ha curato lo studio Dual Career per il CUSI. La ricerca è la prima mai fatta in Italia. Ha avuto il plauso anche della Sottosegretaria, Valentina Vezzali. Oh, yes!
Una sfida di pregio
In Italia solo il 9 per cento dei disabili pratica sport. Otto persone con disabilità su dieci non fanno attività motoria: “Non possiamo permetterci questi numeri!” ha detto in un videomessaggio Vito Cozzoli. Il presidente di Sport e salute ha un bersaglio: “Deve crescere il 70 per cento dei disabili che si dice felice e soddisfatto nel fare attività sportiva”. Ben detto.
Una buona semina
Dodici regioni al via e 135 operatori in gioco. Andrea Ippolito, psicologo attento alle persone con disabilità, cura per il CUSI il portale e il Centro documentazioni sul tema. Responsabile del progetto Spinability, ha tagliato corto: “Cominciamo a raccogliere dai semi piantati nel 2018. Ma c’è ancora da fare”.
Italia che cambia
Il CUSI e i suoi specialisti sono in guerra: contro le barriere, gli ostacoli, le fragilità. Dei luoghi e delle persone. “Cerchiamo di capire le cause che frenano l’attività sportiva della popolazione disabile. Siamo al lavoro per trovare linee guida pratiche e omogenee”. Sabrina Banzato ha curato la ricerca sul tema voluta dal CUSI. Gioco di squadra.
Sabaudia, 22 gennaio 2021 – diario n° 3
Presidente tuttofare
Le foto con delegate e delegati CUS, i “384 gradini circa” compiuti per raggiungere il backdrop con il logo del Ministero. La presentazione e le lodi ai premiati. Antonio Dima, microfono, sorrisi e battute.
Super video
Sei minuti e 32 secondi di piccole grandi emozioni. I bimbi, la scuola, le strade per crescere con equilibrio e buon senso. Le disabilità e l’inclusione. Il mini docufilm promuove i progetti curati dal CUSI e sostenuti da ministero del Lavoro e delle politiche sociali e da Sport e salute. Immagini di un’Italia che piace. Applausi.
Amarcord
Angelo Giliberto premia Antonio Dima. Il Coni pugliese sancisce il buon lavoro alla guida del CUSI compiuto dal dirigente leccese. Da Bari, con affetto. E via con i ricordi. Quindi, Romano Isler, numero uno del CUS Trieste. “Giocavo a pallacanestro, e non a basket. Sono un over 80, l’unico in sala. Il CUSI sta facendo le mosse giuste. Bravi”.
Pompeo e Roberto
“Sta cambiando la mentalità, senza uno sguardo propositivo e operativo dei CUS tutto si complica. Ma stiamo crescendo e sono ottimista”. Pompeo Leone è pratico. Roberto Fabbricini pure: “Lo sport degli atenei ha le idee chiare. E penso anche alla formazione dei formatori e dei tecnici. Diamoci sotto, il CUSI è una costola del sistema sportivo del sistema Italia”. Entrambi capitolini, da universitari canotta del CUS Roma, anima Cusi. Suerte!
Segnali di vita
“Il Cusi c’è”, motto della due giorni di Sabaudia, riaccende intuizione e partecipazione. Circa ottanta partecipanti provenienti dai tre quarti d’Italia. Distanziati, mascherati, disinfettati e con il triplice vaccino. Quasi un’assemblea o un convegno ante Covid. Dagli sguardi, dietro le Ffp2, il desiderio di ripartire. Assieme.
Sabaudia, 23 gennaio 2021 – diario n° 4
In marcia
I pensieri, le intuizioni, i progetti. E i partecipanti: il CUSI cambia pelle. E conquista anche nuovi territori. Da esplorare, con modi e dinamiche dettate dalle istituzioni di governo. Sport e accademia, barriere da abbattere ed esclusi da inserire, diversità e approccio da modulare. C’è da fare. Per tutti.
Rivoluzionario
“Ho due grandi obiettivi che condivido con voi: la riforma statutaria e il nostro diventare Federazione. Ovviamente, faccio scongiuri. Ma se riusciamo ad andare a segno, per il CUSI il 2022 sarà anno epocale”. Pausa. La sala convegni dell’albergo Oasi di Kufra trattiene il fiato. Poi, applaude, convinta. Antonio Dima accelera: “Le rivoluzioni o si influenzano o si subiscono”. Vero.
Salute e stili di vita
I progetti per la popolazione universitaria hanno un bersaglio specifico: abbattere la sedentarietà. “L’High intensity training, in tempi dettati dalla fretta, può essere una prima risposta. E non parlo solo delle studentesse e degli studenti ma anche dei docenti e del personale degli atenei”. Gianfranco Beltrami, vice presidente della Federazione medico sportiva, va dritto per dritto: “La salute, patrimonio insostituibile. Deleterio trascurarne anche gli aspetti più banali”.
Stretta di mano proficua
“Il CUSI è un interlocutore privilegiato del Governo”. Michele Sciscioli parla in diretta video alla due giorni di Sabaudia. Capo del dipartimento sport della presidenza del Consiglio dei ministri, “amico” delle buone pratiche che maturano in casa CUSI. “I finanziamenti a pioggia non esistono più. Servono progetti e idee con obiettivi chiari. Non possiamo stare fermi. La squadra di Antonio Dima l’ha capito”.
Formazione innovativa
Capitano della miglior squadra di pallone universitaria al mondo in Corea. Coordinatore di SPONC! e SMARTSPORT. Filippo Corti, energie e visione. Al servizio del CUSI. Con un gruppo di lavoro dinamico ed esplosivo. Emblema del CUSI che non ammette barriere. “Vogliamo coinvolgere studenti, stranieri, persone con disabilità che non praticano attività motorie. Lo sport universitario cambia pelle. Nell’inclusione non dobbiamo fermarci al disabile ma anche alla sua famiglia”. La strada è quella giusta.
Sinergie e denari
“Noi, assieme al CONI e alla rete Unisport, dobbiamo tracciare nuove rotte e valorizzare il patrimonio e le esperienze che ci hanno contraddistinto”. Antonio Dima ripassa dal via. “Ci siamo confrontati con l’insieme delle forze politiche. Solo così, e grazie a Giovanni Randisi, presidente del CUS Palermo, siamo riusciti ad ampliare il budget della legge 394”. Quando si prende il verso giusto del mondo che cambia.
Logica di prospettiva
Il progetto CusiNext riparte a breve. La prima edizione ha coinvolto 50 partecipanti provenienti da 25 Cus. “Un ottimo risultato, supportato da borse di studio per gli allievi più performanti”. Antonio Dima rimarca un aspetto: “Il CUSI del futuro è nelle mani di questi ragazzi. Loro dovranno colorare la quotidianità e le nostre attività sportive e sociali”. Bingo.
Campionati, tra neve e sole
Massimo Zanotto e Carmine Calce. Dalla Val di Zoldo a Cassino, I CNU come segnale di ripartenza. Motivati e organizzati, abili nel rimettersi in gioco dopo gli stop dovuti alla pandemia, i presidenti hanno rilanciato gli Invernali, dal 14 marzo sulle Dolomiti, e i Primaverili, nel cuore della Ciociaria, dal 13 maggio. Viva il lupo!
Al di là delle convenzioni
Annotazioni, riflessioni, suggerimenti. Un mondo dirigenziale che si confronta. Senza infingimenti. Pompeo Leone, Francesco Bizzarri, Stefano Belardinelli, Mauro Nasciuti (“Ripenso ai tempi dei tre allenamenti alla settimana e alla partita la domenica!”), Gianni Ippolito, Massimo Zanotto, Maurizio Pupo e tanti altri. Dibattito, sale della democrazia e dello sviluppo. Utile a migliorare. Lo sport universitario e il territorio. E le persone.