Cusi, una storia che lievita e sa di buono

Il Centro universitario matura la trasformazione in Federazione. Il plauso di Coni, Sport e salute e Governo al percorso evidenziato nella ventesima assemblea e nel 77° Congresso nazionale. “Con il contributo delle istituzioni, il lavoro e le idee dei Cus, la determinazione nel voler coinvolgere, includere e sviluppare una cultura sportiva preziosa per lo sport universitario, siamo certi di poter costruire opportunità pregiate per le nuove generazioni” le parole del presidente Antonio Dima. Relazioni e attività approvate per acclamazione

Mario Frongia

Un lungo e proficuo percorso. Costruito con scrupolo, attenzione, competenza. Forti e flessibili anche con chi non può essere lasciato solo e indietro. Il Cusi e il paese. Il Cusi e le studentesse e gli studenti degli atenei. Il Cusi e lo sport universitario. Una storia che nel salone “Giulio Onesti” è stata sintesi, memoria e patrimonio. Materiale e immateriale, frutto di saperi e competenze, passione e coraggio: si esce da una pandemia sulla quale va comunque ancora scritta la parola fine e non si può sottovalutare alcun dettaglio. I Cus anima, cuore e concretezza delle attività sul territorio. La Crui, con un supporto al ruolo del Cusi sempre più marcato. Le attenzioni istituzionali, dai presidenti di Coni e Sport e salute, Giovanni Malagò e Vito Cozzoli, alla sottosegretaria con delega allo Sport, Valentina Vezzali, hanno costituito una cornice solida, condivisa, con lo sguardo verso il domani. Per e con le nuove generazioni, bersaglio supremo delle attività del Cusi guidato da Antonio Dima. L’assemblea – 26 delegati in presenza e 16 da remoto, per un totale di 148 voti su 156 – presieduta da Lorenzo Lentini, vice Romano Isler, ha approvato i lavori per acclamazione.

Gli auspici del Governo. Sovrastati dagli affreschi risalenti al 1928 e firmati da Luigi Montanarini, Angelo Carnevari e Romano Dazzi, l’assemblea si è aperta con il messaggio di Valentina Vezzali. Trenta righe intense e partecipate. Lontane dai consueti saluti. Il Cusi sa di poter contare anche sulla presidenza del Consiglio dei ministri. Pompeo Leone, segretario generale del Cusi, li ha letti con l’emozione e il calore che merita la storia della campionessa universitaria, mondiale e olimpica. “Sapete bene quanto posso capire il vostro lavoro e le vostre attività a favore delle studentesse e degli studenti. Grazie per quel che fate, l’Italia ha bisogno della vostra competenza e delle vostre energie. Sono al vostro fianco, in bocca al lupo” la sintesi delle parole della sottosegretaria. Una sorta di fertile abbraccio. per lo sport e per quanti macinano idee e progetti, abili nel portarli avanti.

Coni e Cusi, un cammino in comune. “Care amiche e gentili amici, tutti sapete quanto io sia vicino e partecipe al cammino del Cusi. Al vostro ruolo, alla crescita e allo sviluppo delle vostre attività sul territorio, in ambito locale e internazionale”. Giovanni Malagò va dritto al bersaglio. “la storia, il cammino sportivo con una seria e continua raccolta di risultati straordinari. Ma – ha rimarcato in un video il presidente del Coni – non posso scordare anche il comune relazionarci. La storia dice che siamo vicini anche per importanti aspetti umani e sentimentali. Viva il Cusi, il Coni e l’Italia”.

Il saluto del Presidente del CONI Giovanni Malagò

Opportunità e  futuro. “Il Cusi è al centro delle politiche di sviluppo dello sport nel paese”. L’incipit di Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e salute, ha scaldato gli animi degli oltre sessanta tra presidenti e delegati, numerosi anche quanti hanno partecipato ai lavori da remoto, presenti alla ventesima assemblea nazionale e 77′ consiglio nazionale del Cusi. “Le strategie per far crescere le opportunità da offrire ai nostri giovani passano anche per una sinergia sempre più forte tra noi e il Cusi. Identico discorso riguarda la promozione e la diffusione, specie per quanti praticano poco o non praticano affatto, i portatori di disabilità e coloro che hanno difficoltà a partecipare alle attività sportive. Tutti assieme possiamo fare sempre meglio e di piu”.

Coinvolgimento e concretezza. Per Roberto Pella, deputato e vice presidente vicario dell’Anci, l’Associazione che raggruppa i comuni italiani, il dna del lavoro del Cusi è preciso: “Il protocollo che abbiamo siglato con il centro universitario sportivo italiano ci ha permesso di avviare e rafforzare numerose attività produttive tra le amministrazioni comunali e i Cus. Una collaborazione concreta, propositiva e forte di un intendimento comune: crescere e sviluppare una cultura dello sport che sia sempre più feconda per il nostro paese”.

Studio e sport di qualità. “Sono davvero grato al Cusi e al suo presidente, Antonio Dima, per l’insieme delle iniziative e delle competizioni che coinvolgono la popolazione universitaria”. Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino, racconta di un feeling istituzionale e sportivo che piace. “Sottolineo con piacere le parole della sottosegretaria Valentina Vezzali. Studentesse e studenti impegnati nella formazione avanzata e nella pratica sportiva sono al centro delle nostre attenzioni. E ringrazio ancora il Cusi per la visione: il futuro richiede anche il saper rispondere con rapidità e attenzione alle esigenze manifestate dalle nuove generazioni”. L’acchito ideale per i saluti portati da Cristina Cortis, delegata allo sport del rettore Marco Dell’Isola, all’Università di Cassino. “Ho avuto di recente questo incarico e sono felice di essere con voi” ha esordito con un filo di emozione la professoressa Cortis. “Mi complimento con il presidente del Cus Cassino, Carmine Calce, per l’organizzazione i Campionati nazionali universitari oramai alle porte. Siamo davvero felici di poter ospitare tanti giovani nella nostra città”.

Un’intesa fertile. Il Cusi e il territorio. I rapporti con i Centri universitari sportivi, con passaggi strutturali di vario genere. Marco Gesi, prorettore dell’Università di Pisa, ha riannodato aspetti che i Cus affrontano con successo e fatica. “Il percorso in comune con il Cusi, mio personale e quello dell’ateneo che rappresento, è stato ottimo. Quando ho intrapreso i contatti con Antonio Dima e Pompeo Leone, il Cus Pisa attraversava una situazione particolare. Grazie al Cusi abbiamo affrontato e risolto le difficoltà, direi anche con risultati insperati. La stima reciproca che mi lega al presidente e al segretario generale è stata fondamentale anche nel dare vita a un progetto che ritengo innovativo e indispensabile quale è la Dual career”.

Ideali e prospettive. Antonio Dima ha disegnato e consegnato ai delegati fatti e visioni concrete. Nella relazione del numero uno del Cusi (dieci cartelle che possono essere consultate sul sito cusi.it, ndr) si spazia dai principi generali alle gioie e alle sofferenze dello sport. Vincitori e sconfitti, pandemia e guerre, feriti e ultimi. Il presidente calca la mano sui concetti di inclusione, relazioni solide con enti e istituzioni, atenei e municipalità. “Il nostro pensiero è andato ai più deboli,agli svantaggiati, ai meno abili”. Applausi, lunghi e convinti. A seguire, le puntuali e precise relazioni a cura di Alberto Todini e Giuseppe Angiuli, direttore amministrativo e componente del collegio dei revisori del Cusi. Gli interventi sono stati approvati per acclamazione. Applausi anche per Marco Fichera, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio nella scherma a squadre e rappresentante Cusi nel tavolo di lavoro sulla Dual career.

Dal dopoguerra al dopoguerra: la storia del Cusi che diventa Federazione. Lorenzo Lentini ricorda con affetto Napoli 2019: “Le Universiadi, ultimo evento internazionale prima della pandemia e di un evento che non pensavamo di dover affrontare la guerra, sono state una sfida impegnativa, con alcuni momenti poco tranquilli, e vincente”. Il già presidente del Cusi, attuale componente del Comitato esecutivo Fisu, ha ricordato “la forte attrattività e le ricadute di Napoli 2019. Fattori che hanno contribuito a far diventare l’Italia centrale nelle politiche degli eventi sportivi internazionali universitari. Torino ospiterà la fiaccola olimpica come Atene e, quindi, le Universiadi partiranno dal capoluogo piemontese. Ma anche la prossima assemblea Fisu di terrà a Torino”. Infine, l’avvocato Lentini ha rilanciato con passione “la necessità, voluta e strutturata, del passaggio del Cusi al diventare Federazione. Un momento straordinario che passa dalla riconversione dello sport universitario che diventa una delle federazioni del Coni”.

Da Chengdu a Ekatirnburg. Mauro Nasciuti, presidente della Commissione tecnica Cusi, ha ufficializzato una news che circolava da un pezzo: le Universiadi in programma in Cina, a Chengdu, da fine giugno alla prima settimana di luglio, sono state rinviate all’agosto del 2023 e si terranno in Russia, a Ekaterinburg, città russa da un milione e mezzo di abitanti. “Tra pandemia e guerra è diventato impossibile garantire presenze e regolare svolgimento dei giochi. Alcune nazioni che da sempre partecipano con delegazioni nutrite e molto competitive, si sono pian piano chiamate fuori”. Ma non solo. “Le manifestazioni di pregio proseguono. Siamo passati da Lignano Sabbiadoro, proseguiamo a Torino e Innsbruck. Insomma, non ci fermiamo. E potrebbe prendere corpo anche il triathlon in Brasile”. Mauro Nasciuti ha poi insistito anche su temi particolarmente significativi inerenti l’organizzazione: “Proporrò una modifica concordata sul regolamento che regola i limiti numerici delle iscrizioni”. L’assemblea ha poi approvato l’affiliazione del Cus dell’Università di Teramo, con i saluti partecipati del presidente Denis Mignini, e ha revocato la qualifica di federato al Cus dell’Università di Messina.

Il Presidente Dima legge la relazione tecnico morale relativa all’anno 2021

 

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