Evento Finale SPONC! Rimini, diario di bordo 13 novembre 22

di Mario Frongia

 

 

 

Opzioni da cogliere, la risposta dei CUS

Dalle isole, dal sud, dal centro e dal nord. L’Italia dello sport universitario si guarda negli occhi. Con passione e partecipazione. Da situazioni differenti, strutturali, logistiche, organizzative. Ma con lo stesso slancio: abbattere qualsiasi confine, vedere le attività come fenomenali opzioni di crescita. SPONC! è stato questo. E anche altro.

I magnifici venticinque

Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Camerino, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Genova, Insubria, Lecce, Modena e Reggio Emilia, Molise, Padova, Palermo, Pavia, Pisa, Piemonte Orientale, Salerno, Sassari, Siena, Torino, Siena, Torino, Trieste, Udine e Venezia: la lista di chi si è messo alla prova ruba il fiato. E testimonia coraggio, determinazione, orgoglio.

 

Trionfo italiano

Quel sano sapore di efficienza. Visione, impegno e passione presi per mano. Filippo Corti, Andrea Ippolito, Sabrina Banzato, Chiara Spinato: poker d’assi per la giornata conclusiva di SPONC! Targhe, bandiere, felpe griffate CUSI. Ma, soprattutto, l’aver saputo connettere mondi con tempi, obiettivi e dinamiche operative diverse. I comuni, le accademie, i centri sportivi universitari. A tavolino, pare facile. Poi, la realtà. Delle piazze e delle palestre, delle ciclovie e dei migranti.

 

Numeri e considerazioni

Chi risiede a Tor Pignattara, o nelle altre periferie di Roma, ha aspettative di vita media di tre anni e mezzo inferiori a quanti vivono ai Parioli o nel centro della capitale. Da brivido. E ancora. Da un recente censimento svolto nelle scuole primarie, è emerso che il 10 per cento dei bambini nei giorni precedenti al quesito non avesse fatto neanche un minuto di attività motorie. Sì, c’è tanto da fare. Ed è fondamentale marciare compatti su una strada di recupero, formazione e promozione. Dello sport e del benessere psicofisico. La via dell’inclusione, delle tutele e del supporto di tutte le fragilità, ma anche di stimolo per le nuove generazioni, specie gli inattivi, è una delle risposte. Il CUSI c’è.

 

We are the champions!

Tre coppe, tre storie, tre regioni. Applausi ai CUS di Venezia, Piemonte Orientale e Sassari. La classifica conclusiva della due giorni premia il nord e le isole. Ma i sorrisi, le energie, la collaborazione e la partecipazione sono e rimangono frutto di una prova collettiva. Egregia e fondante. Alimenti vitali per CUSI, ANCI e Università. Un gran gol per tutti. “Da questa due giorni portiamo a casa emozioni uniche. Ringrazio e abbraccio tutti” la didascalia firmata da Antonio Dima.

 

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